alla scoperta
di arte e artigianato
a Venezia
Il campiello, come altre zone della città, deriva il nome dalle abitazioni assegnate al parroco, cioè piovan, che gestiva la adiacente chiesa e la parrocchia di riferimento. I pievani dell'epoca venivano inizialmente nominati dai fondatori stessi delle chiese, ma successivamente furono indicati dai parrocchiani; si dice che i parrocchiani proponevano dei nomi da cui i rappresentanti della chiesa sceglievano quello preferito ed il Vescovo della città ratificava la scelta .Questo angolo della città è ricco di cose da osservare: si va dalla classica vera da pozzo al centro del campiello
al sarcofago di marmo posto sulla parete della chiesa di San Tomà (San Tommaso Apostolo), con iscrizione relativa
al bassorilievo di un santo, risalente pare al XII secolo, con iscrizione che dettaglia sia alcune delle cariche delle scuole dei mestieri della città, sia i mestieri stessi
all'ultimo lato addobbato da più recenti piante di vario genere ed una ulteriore iscrizione risalente al 1667
Interessante anche la visione del campanile di San Rocco:
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